mercoledì 30 marzo 2011

OMEOPATIA

Farmaci omeopatici. Fazio: "Entreranno in Prontuario ma non a carico del Ssn"

Si chiamerà "O" la nuova classe del prontuario farmaceutico riservata all'omeopatia sulla quale lavorerà l'Aifa in linea con una direttiva europea già recepita da...ll'Italia. L'annuncio ieri sera da parte del ministro della Salute in un incontro promosso dalla giornalista del Corriere della Sera Margherita De Bac.

30 MAR - Per i farmaci omeopatici sarebbero necessarie sperimentazioni, “almeno quelle di tossicità”. Soprattutto servono regole di sicurezza. È questa la posizione espressa dal ministro della Salute Ferruccio Fazio nel corso del confronto sui prodotti omeopatici organizzato dalla giornalista del Corriere della Sera, Margherita De Bac. “Vogliamo mettere in sicurezza anche questi farmaci – ha detto Fazio –, creando insieme all’Aifa una classe di registrazione (classe O, non a carico dell’Ssn) così come previsto da una direttiva europea che abbiamo già recepito”. Una classe del prontuario che garantisca in primis “la tutela e la totale sicurezza che si deve realizzare sia con studi tossicologici adeguati, sia con informazioni apposte sulla confezione, in quanto questi prodotti per legge non possono avere il bugiardino dove viene indicato con chiarezza che si tratta di medicinali e che non hanno un’ indicazione particolare, ma soprattutto perché non ci sono stati studi controllati alla base”.
Certo, Fazio non ha nascosto il suo scetticismo verso la medicina complementare. Unica eccezione l’agopuntura in quanto nel corso di sperimentazioni è stata provata la sua efficacia nel campo della terapia del dolore. “Per cultura – ha affermato – ho una posizione scientifica e quindi contraria a ciò che non ha una dimostrazione basata sull’evidenza”. Resta il fatto che i prodotti omoepatici sono utilizzati da una notevole quantità di persone nel nostro Paese (secondo l'ultimo rapporto Eurispes sono circa 11 milioni gli italiani che vi hanno fatto ricorso) e di questo non si può non tenere conto. “Non si può non mettere regole – ha quindi aggiunto – e stiamo andando in questa direzione. Personalmente mi sentirei più tranquillo se i produttori decidesse di effettuare studi clinici. Comunque intendiamo andare a mettere regole che andrebbero tra l’altro a proteggere anche il settore più serio e qualificato delle imprese produttrici”.
In linea con il Ministro anche il presidente della Società di pediatria Alberto Ugazio, che ha citato i dati sull’uso dell’omeopatia in tre Regioni del Nord Ovest dove al 46% dei bambini vengono somministrati questi prodotti e un terzo di questi sono al di sotto dell’anno di età. Il 30% sono per uso otorino laringoiatrico e ben il 39% sono utilizzati su consiglio del medico. “Dati che evidenziano l’importanza di avere nozioni chiare sulla tossicità di questi prodotti, proprio perché i bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti nocivi”, ha quindi sottolineato Ugazio.
La risposta delle imprese del settore? Secondo Fausto Panni presidente Omeoimprese le Aziende non intendono affatto sottrarsi all’attivazione di studi osservazionali, al contrario, queste si sono scontrate con la resistenza dei comitati etici negli ospedali dove intendevano portare avanti le sperimentazioni. “In Lombardia – ha spiegato – ci sono stati tre studi osservazionali che non sono andati avanti per questo motivo”.
La dottoressa Marra dell’Aifa ha invece sottolineato che nel nostro Paese non esiste alcuna preclusione normativa verso l'omoopatia, tant’è che abbiamo più di 30mila prodotti in commercio (in Francia e in Germania sono appena 7mila). Non solo. ha aggiunto “Abbiamo recepito la normativa dell’Unione europea allargandola alla possibilità chi i prodotti omeopatici in commercio dal 1996 saranno regolati entro il 31 dicembre 2015”. Marra ha infine annunciato che a breve arriverà in Europa anche il Licopodium, primo prodotto omeopatico registrato con il mutuo riconoscimento, procedura utilizzata fino ad oggi solo per i farmaci tradizionali
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mercoledì 9 marzo 2011

AGOPUNTURA E MENOPAUSA


Effetti significativi nella riduzione della frequenza e intensità delle vampate di calore e altri disturbi nelle donne il post-menopausa. Lo studio

Qualche tempo fa pubblicavamo la notizia che le vampate di calore in menopausa erano sì fastidiose, ma proteggevano dal rischio di infarto e ictus – e questo era un bene. Se però si può beneficiare di questo effetto riducendone comunque la frequenza e l’intensità, perché no?

Uno nuovo piccolo studio a opera di ricercatori turchi ha accertato che con l’agopuntura si può effettivamente ridurre l’incidenza della vampate. Ma non solo: sempre con l’agopuntura si possono alleviare anche altri disturbi tipici del periodo post-menopausa.

I ricercatori hanno coinvolto nello studio 53 donne in post-menopausa che accusavano disturbi sia psicologici che fisici come le già citate vampate di calore, secchezza vaginale, infezioni del tratto urinario e sbalzi d’umore.
Le partecipanti sono state suddivise a caso in due gruppi. Le 27 appartenenti al primo gruppo sono state sottoposte a sedute di agopuntura della durata di 20 minuti, due volte a settimana per dieci settimane. Le rimanenti hanno ricevuto trattamenti di finta agopuntura, o sham.

Prima dell’inizio del trattamento, a tutte le donne sono stati misurati i livelli ormonali: gli estrogeni, gli ormoni follicolo stimolanti (FSH) e gli ormoni luteinizzanti (LH). La stessa cosa è stata fatta al termine dei trattamenti per verificare quali cambiamenti fossero avvenuti.
Dai risultati delle analisi e dei trattamenti è emerso che le donne sottoposte all’agopuntura mostravano miglioramenti in ambito psicologico e sintomatologico, ottenendo un più basso punteggio MRS. Tuttavia, non si evidenziavano miglioramenti a livello infettivo urologico.
Il sintomo su cui si è avuto maggiore successo sono state la vampate di calore.
Al contrario, le donne che hanno ricevuto la finta agopuntura non hanno mostrato miglioramenti.

A livello ormonale si è potuto constatare che nelle donne sottoposte all’agopuntura erano aumentati i livelli di estrogeni, mentre si erano ridotti quelli di LH. Un dato significativo in quanto proprio in menopausa i livelli di estrogeni si abbassano e quelli di LH e FHS aumentano.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Acupuncture in Medicine e, anche se si tratta di uno studio su piccola scale che avrà di certo bisogno di essere confermato su più grandi numeri, suggerisce comunque che l’agopuntura può offrire un buon sollievo dai sintomi.

Gli stessi ricercatori, poiché si trattava di un gruppo ristretto di donne, dichiarano che i cambiamenti nei livelli ormonali non è detto che siano i responsabili dei miglioramenti dei sintomi.
Quindi, il netto calo dell’intensità delle vampate di calore potrebbe essere riferito all’incremento della produzione di endorfine indotto dall’agopuntura. Questo potrebbe stabilizzare il controllo della temperatura corporea.

In conclusione, poiché lo studio era su scala ridotta, i ricercatori non hanno potuto monitorare per quanto tempo la riduzione dei sintomi durava. Tuttavia, suggeriscono che l’agopuntura possa essere una valida alternativa alla terapia ormonale sostitutiva per alleviare i sintomi della menopausa.
[lm&sdp]
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